martedì 30 luglio 2013

Chiesa Ortodossa Torino: http://www.ortodossiatorino.net


Il caso del "miracolo battesimale" nel New Mexico
 
Come creare un miracolo dal nulla
(per i cristiani ortodossi in crisi di identità)
 

 IL FATTO
Da poco tempo (circa dal 2012), nel mondo ortodosso (in particolare di lingua greca) stanno circolando alcune fotografie di un rito di conversione alla Chiesa ortodossa. Le foto sono state scattate in una chiesa del New Mexico (USA), e presentano un dettaglio davvero inconsueto: una delle persone ritratte nelle foto appare letteralmente risplendente di luce. Prima ancora di elencare le descrizioni del fenomeno, cerchiamo di guardare le quattro foto (di cui la seconda è un ingrandimento della parte centrale della prima), con attenzione ai dettagli:
Foto 1
 
Foto 2
 
Foto 3
 
Foto 4
 
LA SPIEGAZIONE (in rete)
I testi che presentano queste foto ne parlano in questi termini: una coppia di cattolici romani, marito e moglie, ha chiesto di essere ricevuta nella Chiesa ortodossa. Il sacerdote della chiesa ha indicato due possibilità: il battesimo per triplice immersione, oppure le preghiere esorcistiche seguite dalla cresima. La moglie ha scelto il battesimo, e il marito ha optato per la cresima. Quando sono state sviluppate le fotografie, il marito è apparso in modo del tutto naturale, mentre la moglie è apparsa in un alone di luce.
   Per essersi verificato nel New Mexico, l’evento sembra sorprendentemente ignorato sui siti ortodossi in lingua inglese (si veda tra i pochi esempi questa pagina di forum, che non manca di sottolineare come l’anima della moglie è divenuta ‘chiara e lucente come un angelo’, e che ‘gli occhi non possono vedere ciò che l’apparecchio fotografico riprende’).
In lingua greca, i blog che riportano l’evento sono una moltitudine, alcuni con le sole foto e più o meno la spiegazione data sopra (molti insistono sulla ricezione del battesimo come forma corretta), alcuni riportano uno dei video di YouTube sopra citati. Ecco un primo elenco di blog:
Διακόνημα - Questo blog cita come fonte (purtroppo senza specificare numero o data) la rivista «Ορθόδοξος Τύπος» (Orthodoxos Typos), il settimanale dell’Unione Ortodossa Panellenica (Π.Ο.Ε.).
Έκτακτο Παράρτημα, di Yiorgos Thalassis
Tutti i siti citati finora hanno una caratteristica: non identificano la chiesa in cui sono state scattate le foto, limitandosi a dire che si trova nel New Mexico. Le cose cambiano leggermente con un altro gruppo di fonti:
Φιλούμενος - Una pagina di forum che riporta anche una curiosa foto di un calice eucaristico che risplende nella Liturgia in una chiesa russa
Queste fonti identificano (correttamente) la chiesa ortodossa nel New Mexico come la parrocchia ortodossa antiochena della santa Trinità a Santa Fe, e il suo parroco come padre John Bethancourt, un convertito all’Ortodossia dalla Chiesa episcopaliana, curiosamente egli stesso ricevuto nell’Ortodossia per mezzo della cresima, e non del battesimo. Inoltre, riportano quella che finora è l’unica testimonianza in proposito fatta dallo stesso padre John, il celebrante del rito. Ecco il testo in inglese con la nostra traduzione:
The pictures were taken a number of years ago at Holy Trinity (Antiochian) Orthodox Church in Santa Fe, New Mexico. I am the priest in the center of the picture and I had just completed three baptisms and was finishing the chrismations. The shorter young woman at the left hand side of the picture (not the one in bright light) was a convert from Judaism, and her father - who is a rabbi - took the pictures. So I know they weren't touched up in any way.
Le foto sono state scattate alcuni anni fa alla chiesa ortodossa (antiochena) della santa Trinità a Santa Fe, New Mexico. Io sono il prete al centro della foto, e avevo appena completato tre battesimi e stavo finendo le cresime. La giovane donna più bassa sul lato sinistro della foto (non quella nella luce brillante) è una convertita dal giudaismo, e suo padre - che è un rabbino - ha scattato le foto. Per questo so che non sono state ritoccate in alcun modo.
Non ci siamo messi a fare troppe ricerche in altre lingue. Segnaliamo tuttavia, in lingua romena, un articolo dal blog del nostro confratello, ieromonaco Petru (Pruteanu), Confirmare minunată: romano-catolicii trebuie (re)botezaţi [Conferma miracolosa: i cattolici romani vanno (ri)battezzati].
Pur dichiarandosi fin dal primo istante favorevole alla ricezione dei cattolici romani per mezzo del battesimo, padre Petru spiega con dovizia di particolari la sua posizione dovuta non tanto a criteri di forma (infatti, ricorda quanti difetti di forma esistano anche nella Chiesa ortodossa di oggi), quanto piuttosto a criteri di ecclesialità.
Quanto al fatto in sé, Padre Petru sottolinea che non si tratta di un trucco di photoshop, ma di un miracolo che deve darci da pensare.
E di conseguenza, ci siamo messi a pensare.
 
I DUBBI
 
Anche noi, quando abbiamo visto queste immagini, siamo rimasti colpiti. Per la verità, è difficile non rimanere impressionati da quel che sembra la cosa più vicina a una trasfigurazione che possa essere vista da occhio di... fotocamera digitale!
Le spiegazioni delle foto, a essere sinceri, ci hanno convinti molto di meno. Su queste cose abbiamo una preparazione teologica, basata su testimonianze storiche, patristiche, conciliari, e sulla pratica della nostra Chiesa, che ha ricevuto i cattolici romani per mezzo del battesimo solo nei decenni incredibilmente polemici del tempo dei Torbidi, verso la metà del XVII secolo, mai prima e - almeno per chi si è mantenuto fedele alla tradizione dell’Ortodossia russa - mai dopo.
Tuttavia, come cristiani ci è chiesto di mantenere una mente aperta e di non scartare con disprezzo e a priori alcun segno, ma di esaminare ogni cosa e tenere ciò che è buono (1Ts 5,21). Non abbiamo problemi a esaminare questi dati, e lo abbiamo fatto - speriamo - con scrupolo.
Il primo dato che ci è parso allarmante è la scarsità di testimonianze accurate. Nella maggior parte dei rapporti, non si identifica neppure la chiesa in cui sono state scattate le foto. Laddove la chiesa è correttamente identificata, non ci si prende la briga di specificare in che anno sono state prese le foto, chi è diventato ortodosso in quel giorno (padre John parla di “tre battesimi e in seguito le cresime”, ma non ci è data neppure una conferma che i cresimati non fossero stati TUTTI battezzati in precedenza). Non sappiamo per certo di quale provenienza fossero i convertiti: l’unica provenienza confermata da padre John è di una donna che viene dal giudaismo, e questa deve essere stata per forza ricevuta con il battesimo, anche se non sappiamo se il suo battesimo abbia avuto luogo in concomitanza con la cerimonia ritratta nelle foto. Se è stata battezzata in quel giorno, il fatto che LEI non appaia luminosa smonta un po' delle teorie finora costruite... Inoltre, il fatto che i due convertiti ritratti in centro siano marito e moglie lo sappiamo solo per sentito dire da fonti esterne, così come sappiamo solo per sentito dire che il marito abbia voluto essere ricevuto con la cresima e la moglie con il battesimo (...e se fosse il contrario? Le foto sarebbero forse una ‘prova’ di come i cattolici romani devono essere ricevuti con la cresima e NON con il battesimo?)
Se uno presentasse prove a sostegno come queste in tribunale (o a una sessione di laurea), perderebbe la causa (o sarebbe bocciato nella tesi) in pochi minuti.
Ma ammettiamo pure che tutto quanto riportato nella blogosfera greca sia sostanzialmente corretto, per quanto riportato da fonti geograficamente e linguisticamente distanti. Ora, di fronte al pluralismo di informazioni dal mondo greco, stupisce l’assordante silenzio delle fonti locali in America. La parrocchia della santa Trinità a Santa Fe ha un suo sito Internet, ma su questo, del “miracolo” non c’è neppure un cenno! Possibile che il prete e tutti i parrocchiani siano tanto ottusi da non avere mai detto neppure “io c’ero”? Padre John ha certamente visto le foto (ne parla nella sua testimonianza), ma non fa un solo cenno a qualcosa di miracoloso, né le ha postate sul sito della parrocchia, neppure come curiosità!
Se ammettiamo (e stiamo andando avanti - avrete notato - a forza di ammissioni) che gli ortodossi antiocheni locali possono non avere notato il “miracolo”, come mai non ne parlano i siti greci d’America? Perché non ne ha dato notizia, per esempio, il nostro amico John Sanidopoulos sul blog Mystagogy, la più estesa e accurata fonte di notizie greco-ortodosse in lingua inglese? John, per inciso, è un conoscitore e frequentatore abituale della blogosfera greca e athonita, e la probabilità che una notizia come questa gli sia scappata sotto il naso è veramente minima.
Un dubbio finale, ma molto intenso, ci è venuto quando abbiamo visto la foto numero 4. Ritorniamo un attimo sopra, e confrontiamo l’ultima foto con le tre precedenti. Noteremo che, mentre nelle prime foto la figura della donna sembra completamente avvolta dalla luce, nella quarta foto la luce la avvolge solo dalla sommità del capo fino al petto. In compenso, la luce sta toccando, appena per un poco, la figura del marito. Come lo spieghiamo, questo? La luce increata si sta forse ritirando? Sta passando dalla moglie al marito? Sta forse illuminando solo le teste e i cuori, ma trascurando il resto dei corpi? (questo sarebbe cattiva teologia, dato che l’Ortodossia insiste sulla divinizzazione dei corpi, ma vale la pena considerarlo, a mero titolo di ipotesi).
Di solito, quando i credenti si trovano di fronte a un fatto inesplicabile, hanno quattro vie generali di spiegazione del fenomeno:
1 - origine divina;
2 - origine naturale;
3 - origine umana (inclusi i trucchi);
4 - origine diabolica.
Tutte le fonti che abbiamo citato finora - nessuna esclusa - si sono affrettate a spiegare il fenomeno con l’origine 1 (divina), e alcune si sono date da fare a escludere la possibilità di trucchi (origine 3, umana). In modo piuttosto incauto, nessuno ha preso in considerazione l’ipotesi 4, forse per una naturale ritrosia ad associare una manifestazione diabolica con qualcosa di santo come il battesimo. Tuttavia, come credenti, sappiamo che satana può apparire "travestito da angelo di luce" (II Cor 11,14), e anche la prudenza è una delle virtù cardinali.
Un’altra cosa che ci ha stupiti è che nessuno, ma proprio nessuno, ha provato anche solo a ipotizzare l’origine 2, ovvero che le foto siano uscite così per una ragione del tutto naturale. I fotografi professionali conoscono bene i fenomeni della sovra-esposizione luminosa. Ci siamo chiesti anche noi: e se le foto fossero uscite con la figura della donna circondata da luce perché al momento delle foto la donna era sotto una forte luce? Per verificare l'ipotesi, abbiamo provato a fare una ricerca.
 
LA RICERCA
Per iniziare, dobbiamo ricordare che, all’inizio del nostro interesse per le foto, noi stessi non sapevamo dove fosse la chiesa nel New Mexico. La nostra prima esposizione (absit iniuria verbo) alle luci delle foto è stata attraverso il blog moldavo di padre Petru, che a sua volta non identifica la chiesa. Invece di passare a setaccio tutta la blogosfera greca (con la cui lingua non abbiamo eccessiva dimestichezza), abbiamo semplicemente cercato la chiesa sugli elenchi. Esiste un ottimo servizio on-line, che permette di trovare tutte le parrocchie ortodosse (quelle autentiche, non quelle settarie) in Canada, Usa e Messico, e nello stato del New Mexico non ci sono molte parrocchie: non ci è stato quindi difficile trovare in pochi minuti la parrocchia antiochena della santa Trinità a Santa Fe, e il suo sito Internet.
In seguito, la revisione delle fonti greche che riportavano la testimonianza di padre John Bethancourt ha confermato i risultati della nostra ricerca (nella quale avevamo identificato la parrocchia da alcuni particolari quali le colonne lignee che separano il nartece dalla navata, appena visibili nelle foto del “miracolo”, ma abbastanza inequivocabili). Questa tappa dell’indagine si chiama convergenza delle fonti, ed è un tratto distintivo di ogni seria presentazione dei risultati di una ricerca.
Una volta identificata la chiesa, ci siamo chiesti se sia possibile che una persona che sta tra il nartece e la navata sia investita da un fascio di luce che può sovraesporre una fotografia.
Ecco cosa abbiamo trovato:
 
Cupola e abside della chiesa della santa Trinità a Santa Fe
Come vedete dall'ultima foto, il tamburo della cupola, in perfetto stile architettonico bizantino, presenta una serie di finestre che proiettano diversi intensi fasci di luce. Si possono vedere in più punti le aree illuminate dalla luce solare, e non sarà inutile ricordare che nel clima desertico del New Mexico la luce del giorno è molto intensa.
Il sito della parrocchia presenta uno splendido slideshow dell'iconografia nella chiesa. Vale la pena vedere queste immagini anche se non si è interessati alla vicenda del “miracolo” battesimale, perché testimoniano come si dipinge una chiesa con esempi di ottima iconografia moderna. Per la nostra ricerca, tuttavia, alcune di queste immagini sono altamente istruttive. Vediamole.
 
Si possono intravedere molto chiaramente i fasci di luce attraverso le impalcature degli iconografi, anche se questi fasci sembrano piuttosto proiettarsi in orizzontale...
 
...ma si tratta di un’illusione ottica: in realtà i fasci si proiettano ben al di sotto, fino a raggiungere altezza d’uomo.
 
Il parroco presenta i lavori della chiesa ai parrocchiani. Si può vedere una chiazza di luce, verosimilmente proveniente da una finestra del tamburo, vicino all’arco d’ingresso nell’angolo superiore destro. Padre John è abbigliato nei paramenti della Liturgia: siamo all’incirca a metà mattina, e con lo spostamento del sole il fascio di luce si proietterà più in basso verso il centro della chiesa.
 
Ma queste luci si proietteranno proprio nell’area illuminata delle foto? Ebbene, qui vedete la chiazza di uno dei fasci di luce che illumina chiaramente il tappeto all’ingresso della navata, a pochi centimetri di distanza dal punto in cui stava la donna nelle foto del “miracolo”. Magari i sostenitori a oltranza del miracolo potranno dire che si tratta di una macchia di luce increata rimasta sul tappeto a memoria del fatto prodigioso...
 
CONCLUSIONI
Un principio elementare di buon senso ci invita, quando esiste una spiegazione perfettamente naturale di un evento, a non voler forzare una spiegazione soprannaturale, particolarmente quando lo facciamo soltanto per sostenere le nostre ideologie (e quella della ricezione di tutti i non ortodossi con il battesimo è, a nostro avviso, una mera ideologia, che coincide solo sporadicamente con la storia e la tradizione della Chiesa ortodossa, e per di più in periodi tormentati e polemici).
Nel presentare la nostra ricerca, non abbiamo alcuna intenzione di far cambiare opinione ai sostenitori del (ri)battesimo dei cattolici romani. Conosciamo bene, dai nostri studi di sociologia della religione, il fenomeno della dissonanza cognitiva, o “sindrome di Festinger”, che fa sì che, quando fallisce una profezia, si trovino tutti i modi per continuare a sostenere la dottrina che la profezia voleva dimostrare, nonostante il fallimento della profezia, e spesso proprio a causa del suo fallimento. Per dirla con la favola di Esopo (paradigma letterario della sindrome di Festinger), quando la volpe è proprio convinta che “l’uva non è matura”, non c’è santo che possa spiegarle che l’uva è solo fuori portata.
Che cosa lascia, a noi, la vicenda di questo controverso “miracolo”? Intanto, una serie di foto obbiettivamente impressionanti, nonché la conoscenza di una bella e fiorente parrocchia ortodossa nel New Mexico. Ci può certamente aiutare a non prendere per oro colato tutto quel che viene dalla blogosfera ortodossa (perfino se qualcuno si presenta come portavoce del Monte Athos o di altre venerabili istituzioni ortodosse), e a cercare di far funzionare il dono della razionalità che Dio ci ha dato, nel rispetto della sua trascendenza, aprendoci al fatto che i miracoli possono accadere davvero.

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