mercoledì 18 aprile 2012

Messaggio di Pasqua di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Messaggio di Pasqua di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa Ortodossa Russa
Eminenze e Eccellenze Reverendissime, reverendi padri, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle,

esultando nello spirito in questa festa grande e gloriosa della Risurrezione dai morti del Salvatore del mondo, contemplando nei nostri pensieri la sua ascesa dalla tomba, rivolgo a tutti voi l’annuncio vivificante, traboccante di forza interiore, verità e gioia incontenibile:
Cristo è Risorto!
La notte radiosa della Pasqua manifesta a ogni uomo la pienezza dell’amore di Dio, per il quale il Figlio eterno del Padre celeste prese su di sé la natura umana, la sanò dalla malattia del peccato, e scese negli abissi infernali rompendo le catene della morte, e donando a noi l’inestimabile possibilità di unità con il Creatore e l’artefice della storia.
Nella comunione con l’amore del Signore che tutto vince riceviamo un’arma potentissima «contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6, 12). Vinciamo la paura che deriva dai limiti della nostra natura umana e acquisiamo la capacità di affrontare senza paura ogni sfida del nostro tempo, poiché «nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore» (1 Gv 4, 18).
Non per niente il Vangelo ci trasmette varie volte le parole che il Signore disse per incoraggiare e rafforzare lo spirito dei suoi seguaci: «Non abbiate paura!». La paura del futuro, il timore dei pericoli, delle minacce sconosciute, immaginarie o reali, è un sentimento noto ai più. Ma il Signore è con noi, basta che noi non lo rifiutiamo. E in questi giorni in cui glorifichiamo la sua vittoria sulla morte, il Salvatore ripete ancora a ognuno di noi: «Non temere, continua solo ad aver fede!» (Mc 5, 36).
Facciamo in modo che il nostro comportamento, opposto allo spirito malvagio di questo mondo, sia la prova visibile della Verità eterna. Infatti, anche se ora viviamo in condizioni di libertà sociale e religiosa, lo sforzo di vivere secondo le norme morali cristiane significa comunque andare contro corrente. Esso manifesta il nostro disaccordo con gli stereotipi di comportamento e con l’atteggiamento di giustificazione del peccato, che oggi vengono imposti con insistenza e sistematicità alla vita delle persone attraverso i moderni mezzi per influenzare la coscienza.
Rivolgendoci al Signore, possiamo liberarci dal vuoto spirituale e dall’egoismo che regna nel mondo, possiamo vedere la luce della Resurrezione e seguirla come stella polare nel nostro cammino verso la Città celeste.
La comunione all’unico Calice eucaristico sia per noi sorgente di forze nel nostro tendere verso l’eternità, e la grazia dello Spirito tuttosanto ci rafforzi e conceda alle nostre anime pace inalterabile, fortezza di fede, profitto nelle virtù.
Comunicandoci al Corpo e Sangue di Cristo, secondo la testimonianza della Scrittura, noi diveniamo «partecipi della natura divina» (2 Pt 1, 4), capaci di cambiare lo stato della nostra natura. L’Eucarestia ci dà la possibilità di diventare in tutto simili a Colui che per amore per noi «spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2, 7-8).
Il cambiamento morale e spirituale di se stessi è la condizione principale e la base per la trasformazione della società, della gente e del paese. Non si può migliorare un insieme, se non se ne migliorano le parti. Il giusto stato d’animo delle persone di tutte le età e di tutte le categorie sociali e politiche determina direttamente il bene della Patria. Dagli orientamenti della vita di ognuno di noi dipende lo sviluppo di tutti i paesi della Rus’ storica, della nostra Chiesa e, in fin dei conti, di tutta la creazione di Dio, che il Creatore ha affidato all’uomo affinché la protegga e la custodisca (cfr. Gen. 2, 15).
In spirito di preghiera auguro a tutti voi, miei cari, di dimorare nella gioia del Risorto, vincitore dell’inferno, e trovare il sostegno celeste nelle vostre fatiche quotidiane.
Cristo è veramente Risorto!
Amìn.
+Kirill,
Patriarca di Mosca e di tutte le Russie
Mosca,
Pasqua di Cristo 2012

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