giovedì 29 luglio 2010

Una risposta a chi non ha neanche il coraggio delle proprie affermazioni e resta nell'anonimato


E' vero, faccio parte, gloria Dio, del Patriarcato di Mosca, ma ricordatevi che io non ho mai nominato il mio Patriarcato di appartenenza. Non penso di aver suggerito a chicchessia  di passare con il Patriarcato di Mosca. Ho solo consigliato: l'Ortodossia.


Non ho detto fratelli arbëreshë passate armi e bagagli con i russi. Mi sono permesso di esprimere il mio pensiero perchè qualcuno sosteneva che si sarebbero rivolti al Patriarca di Costantinopoli. Poi ognuno sceglie la propria appartenenza ortodossa. Se vi credete ortodossi, come lo siete perchè mai avete abiurato alla Fede dei Padri, dimostratelo, con tutto il cuore e con l'anima, non soltanto come spauracchio verso Roma. Perchè Lei (Roma) delle vostre lamentele se ne frega altamente, anzi più vi lamentate e più vi dà in testa. Ma visto che dopo secoli di piegamenti in avanti (supinamente), non siete in grado neanche di scalfire i suoi intendimenti, perchè Padre Nicola alla faccia vostra sarà trasferito a Palazzo Adriano ed il parroco latino di Contessa è stato premiato con una poltrona alla curia di Piana, il vostro ragliare alla luna sarà solo il canto di un Metà pnevmato....Perciò chi ha subito il torto è disprezzato, chi invece ha generato il torto se la ride e dall'alto della sua poltrona guarda i vostri dossier per conoscere di voi tutti vita e miracoli.


Io non sono mai stato un  convertito, ma una persona che fino a quando era nell'ignoranza è rimasto tra gli Uniati, ma che poi rinsavito è ritornato, alla Fede di coloro che ci hanno traghettato in Italia che era la Santa Fede Ortodossa.


Vocazione, certamente la mia non è una vocazione per sbarcare il lunario in quanto vagabondo e nulla tenente, perciò bisognoso della congrua papista per mantenere il lardo che potrei avere in corpo. Il sottoscritto mantiene se stesso e la sua famiglia come impiegato dello stato e non va a chiedere l'elemosina a nessuno.


E poi, certo e me ne vanto, prete italo-albanese dalla testa ai piedi, senza scambi sanguigni con latini, quindi pura razza arbëresh, il quale ha sempre sostenuto che l'ortodossia non ha giurisdizioni che comandano, ma che l'ortodossia, qualunque essa sia, è la Patria del nostro popolo e per questo il popolo arbëresh dovrebbe ritornare, ripeto dovrebbe, ritornare a lei.


Al palazzioto ortodosso dico: sbraita quanto vuoi, ma sempre uno che si è  venduto ai papisti rimani, a voglia che sbandieri di scrivere al Patriarca, della tua lettera se la carte è buona, tu sai perfettamente cosa ne farà ed il Vaticano del tuo ragliare lo metterà in musica per un futuro tormentone estivo ed a voglia che domani  scriverai di appartenere ai greco-bizantini, sarai per sempre un cattolico, eretico, scismatico pronto ad essere scaricato dal padrone, non appena qualche passo in avanti avverrà tra le chiese.


Gridate, lacrimate, piangete, Roma ha già deciso ed a voi non rimane che mettere la coda tra le gambe e scodinzolare al PADRONE.


Io ho solo consigliato ai fratelli arbëreshë, che questo è il momento per dimostrare di che pasta siamo fatti, e se ne ha voglia di passare dalle parole ai fatti. Il popolo italo-albanese ha subito un torto, per lavarlo ci vuole poco, abbandonare velocemente chi usa la frusta e ritornare alla Luce.


Noto con rammarico che sbraitate per mostrare i muscoli, siete come quell’uccellino il quale piccolissimo,  quando viene attaccato, per far paura agli altri animali si gonfia a dismisura. Così dimostrate di essere voi. Bla bla bla bla e poi Santità ci perdoni, Lei è il nostro padre, abbiamo peccato, mea culpa, non lo faremo più. A proposito non siete neanche coraggiosi di inserire il vostro nome e vorreste dichiarare guerra al papato. Mi fate letteralmente ridere!!!!!!!!!!


Cordiali saluti ortodossi ed arbëreshë dal vostro Fratello
P. Giovanni Capparelli (Firmozioti) Arbëresh dalla testa ai piedi,  ritornato alla Fede dei nostri Santi Padri.

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