venerdì 23 luglio 2010

IX Domenica dopo Pentecoste. Riflessione di p. Seraphim

IX Domenica dopo Pentecoste

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amìn.



“...I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura...”
“...Uomo di poca fede, perché hai dubitato? ”
Prima 12 uomini giovani e forti si mettono ad urlare dalla paura, poi quello che fra di loro fa il portavoce, il più irruento, chiede di andargli incontro e si impaurisce, il Signore Gesù addirittura gli dice: “Uomo di poca fede...”
Questi come altri passi del Vangelo simili mi hanno fatto sempre molto riflettere. Se fosse tutta un'invenzione la vita di Cristo certamente i discepoli avrebbero scritto delle cose mirabolanti su se stessi per farsi belli: gente senza neanche un difetto, piena di fede, forte, salda senza paura e invece...e invece no! Gli apostoli ci vengono presentati come persone qualsiasi che hanno paura, che gridano, che mancano di fede, a volte sembrano il peggio del peggio. Questo semplicemente perché quello che è scritto nel Vangelo è tutto vero! Quegli episodi sono avvenuti realmente e gli scrittori dei vangeli, tra cui anche Matteo che oggi leggiamo, vogliono sottolineare che il Vangelo di Cristo è per tutti e ti trasforma, il Vangelo di Cristo ci insegna che senza di Lui non possiamo fare nulla, il Vangelo di Cristo ci insegna che solo Lui è il nostro Salvatore, il Salvatore delle nostre anime, medico delle anime e dei corpi, Colui che ha il potere anche sulle forze della natura e del cosmo.
Avviciniamoci a Cristo, con amore ecco egli già sta camminando sull'inquieto e impetuoso mare del nostro cuore e ci vuole afferrare, tendiamo la mano verso di Lui che è buono e amico degli uomini e gridiamogli con tutto il cuore: “Signore, salvami! Tu sei veramente il Figlio di Dio!”



Buona Domenica a tutti.       p. Seraphim

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