venerdì 29 gennaio 2010

Dal sito cattolio: Zenit.org

Gioia in Vaticano: il Patriarca serbo ha invitato il Papa per il 2013

Sua Beatitudine Irinej vuole organizzare un grande incontro ecumenico

CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 28 gennaio 2010 (ZENIT.org).-
Il Vaticano ritiene “molto incoraggiante” la proposta del nuovo Patriarca della Chiesa ortodossa serba, Sua Beatitudine Irinej, di invitare il Papa nel suo Paese nel 2013 in occasione di un grande incontro ecumenico.
Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in alcune dichiarazioni al quotidiano di Belgrado
Blic ha riconosciuto che si tratta di un annuncio “che accogliamo con grande gioia”.
Nella prima conferenza stampa concessa questo giovedì, il Patriarca serbo, eletto il 22 gennaio, ha proposto una visita di Benedetto XVI nella città di cui finora era Vescovo, Nis, nella Serbia sud-orientale, luogo di nascita dell'imperatore Costantino il Grande, in occasione dei 1.700 anni dell'editto di Milano (313).
Quell'editto stabilì la libertà religiosa nell'Impero romano, mettendo fine alle persecuzioni rivolte dalle autorità contro certi gruppi religiosi, soprattutto i cristiani.
Riferendosi al predecessore di Irinej alla guida della Chiesa ortodossa serba, padre Lombardi ha spiegato che è “un segno del fatto che il dialogo iniziato al tempo del Patriarca Pavle continuerà con il nuovo Patriarca”.
Allo stesso modo, ha auspicato “un passo ulteriore perché possiamo incontrarci e considerare le possibilità di cooperazione”.
Il portavoce vaticano ha spiegato che è prematuro parlare di programmi o incontri, ma ha anche assicurato che la Santa Sede segue con grande interesse questo avvenimento così importante per la Chiesa in Serbia.
Secondo quanto aveva spiegato il Patriarca, la visita del Papa in Serbia “potrebbe essere l'occasione perché le nostre Chiese stabiliscano un primo contatto e, con un po' di fortuna, per continuare questi contatti e intraprendere un nuovo cammino”.
In una conferenza stampa storica, visto che fino a questo momento un Patriarca serbo non aveva mai usato questa forma di comunicazione, ha aggiunto: “Questo nuovo cammino dovrebbe essere cristiano e sincero, con il desiderio di costituire un'unica Chiesa di Cristo”.

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