mercoledì 2 dicembre 2009

Dal sito del Comune di Mandanici

Monastero di Badia. Il Comune si riprende la gestione


E’ durata poco più di tre anni la convenzione stipulata tra il Comune di Mandanici e l’Arcidiocesi ortodossa d’Italia con sede a Venezia. Il Comune avendo riscontrato, in seguito a ispezioni, che l’Arcidiocesi ortodossa non ha provveduto a curare i necessari interventi manutentivi, lasciando l’immobile in stato di degrado e abbandono, con delibera consiliare n.48 del 9 novembre 2009, ad unanimità di voti, ha provveduto a revocare la convenzione stipulata in data 10 gennaio 2006 e a dichiararne la relativa decadenza.
In seguito all’avvio della procedura di revoca iniziata con nota n. 3774 del 14 settembre il Metropolita Gennadios con nota del 13 ottobre ne aveva preso atto delle intenzioni della nuova Amministrazione e aveva incaricato padre Giovanni Festa per le operazioni di trasloco dei beni appartenenti alla Chiesa ortodossa.
Padre Giovanni Festa a mezzo fax datato 22 ottobre ha comunicato che l’Arcidiocesi ortodossa nel prendere atto della decisione del Comune non intendeva intraprendere nessun contenzioso con l’Amministrazione chiedendo solo tempo fino al 15 dicembre per lo sgombero delle suppellettili ivi presenti.
Si chiude in questo modo una bella pagina (nelle intenzioni) della nostra storia locale,nella quale tante erano le aspettative riposte da chi veramente ci aveva creduto come progetto di crescita per un territorio con antica vocazione agricola di poco spessore economico e in fase di completo abbandono.
Purtroppo con il tempo sono rimaste deluse le aspettative anche dei più favorevoli i quali si sono dovuti ricredere a favore di quanti hanno avanzato una petizione popolare per la revoca della convenzione.
Ci auguriamo che questa Amministrazione abbia le idee chiare su come dovrà essere utilizzato un bene monumento nazionale di così grande rilevanza architettonica,storica,culturale e religiosa.
Il Monastero di Badia è l’anima di Mandanici,è la storia di Mandanici,rappresenta le radici profonde che ci conducono indietro nel tempo fino al 1100. Non dimentichiamo che il nostro Abate pro-tempore aveva di diritto un posto nel Parlamento siciliano, il più antico d’Europa. Ancora oggi il Monastero deve necessariamente rappresentare il presente e il futuro per Mandanici al quale ci dobbiamo aggrappare per non sprofondare oltre.

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