mercoledì 6 maggio 2009

DOMENICA DEL PARALITICO

Domenica 10 Maggio 2009

Quarta Domenica di Pasqua
“Del Paralitico”

Antifone della festa:


1) Lettore: Alalàxate to Kirìo pàsa i ghì.

Coro: Tes presvìes tis Theotòku,
Sòter, sòson imàs.



2) Lettore: O Theòs iktirìse imàs ke
evloghìse imàs.



Coro: Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn,


psàllondàs si: Alliluia.


3) Lettore: Anastìto o Theòs ke
dhiaskorpisthìtosan i echthrì
aftù ke fighètosan apò prosòpu
aftù i misùndes aftòn.

Coro: Christòs anèsti ek nekròn,
thanàto thànaton patìsas, ke
tis en tis mnìmasi zoìn charisàmenos.

Entrata

En Ekklisìes evloghìte ton
Theòn, Kìrion ek pigòn Israìl.

Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs
ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Tropari

Tono III

Evfrenèstho ta urània, *
agalliàstho ta epìghia, * òti
epìise kràtos * en vrachìoni
aftù * o Kìrios; epàtise to
thanàto ton thànaton, * pro-
tòtokos ton nekròn eghèneto;
* ek kilìas Àdhu errìsato
imàs, * ke parèsche to kòsmo
to mèga èleos.
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Apolitikion del Santo della Chiesa
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Kontakion

I ke en tàfo katìlthes, athànate,
allà tu Ádhu kathìles
tin dhìnamin; ke anèstis
os nikitìs, Christè o Theòs,
ghinexì Mirofòris
fthenxàmenos Chèrete, ke
tis sis Apostòlis irìnin
dhorùmenos, o tis pesùsi
parèchon anàstasin.

Apostolo (Atti 9, 32-42 )

- Inneggiate al Dio nostro, inneggiate; in-
neggiate al re nostro, inneggiate. (Sal. 46,7).
- Popoli tutti, applaudite, acclamate a Dio con
voci di gioia. (Sal. 46,2).

Lettura degli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, avvenne che mentre Pietro
andava a far visita a tutti, si recò anche dai
fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò
un uomo di nome Enea, che da otto anni
giaceva su un lettuccio ed era paralitico.
Pietro gli disse: .Enea, Gesù Cristo ti gua-
risce; alzati e rifatti il letto.. E subito si alzò.
Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del
Saròn e si convertirono al Signore. A Giaffa
c’era una discepola chiamata Tabita, nome
che significa .Gazzella., la quale abbonda-
va in opere buone e faceva molte elemosi-
ne. Proprio in quei giorni si ammalò e morì.
La lavarono e la deposero in una stanza al
piano superiore. E poiché Lidda era vicina a
Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava
là, mandarono due uomini ad invitarlo:
.Vieni subito da noi!.. E Pietro subito andò
con loro. Appena arrivato lo condussero al
piano superiore e gli si fecero incontro tutte
le vedove in pianto che gli mostravano le
tuniche e i mantelli che Gazzella confezio-
nava quando era fra loro. Pietro fece uscire
tutti e si inginocchiò a pregare, poi rivolto
alla salma disse: Tabita, alzati!.. Ed essa
aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere.
Egli le diede la mano e la fece alzare, poi
chiamò i credenti e le vedove, e la presentò
loro viva. La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e
molti credettero nel Signore.

Alliluia (3 volte).
- In te mi rifugio, Signore, ch.io non resti confu-
so in eterno. Liberami per la tua giustizia e salvami.
(Sal. 70,1-2).

Alliluia (3 volte).
- Sii per me un Dio protettore, e baluardo
inaccessibile ove pormi in salvo.
(Sal. 70,3).

Alliluia (3 volte).


Vangelo (Giov. 5, 1-15 )

In quel tempo, vi fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. V’è a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: .Vuoi guarire?.. Gli rispose il malato: Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me. Gesù gli disse: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina. E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero
dunque i Giudei all’uomo guarito: E’ sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio. Ma egli rispose loro: Colui che mi ha guarito mi ha detto: prendi il tuo lettuccio e cammina.
Gli chiesero allora: .Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?. Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: .Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio.. Quell’uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.


MEGALINARION
O ànghelos evòa ti kecharitomèni:
Aghnì Parthène,
chère, ke pàlin erò, chère, o
sòs Iiòs anèsti triìmeros ek
tàfu. Fotìzu, fotìzu, i nèa
Ierusalim; i gar dhòxa Kirìu
epì sé anètile. Chòreve
nìn ke agàllu, Siòn; si dhe
Aghnì tèrpu Theotòke, en
di Eghèrsi tu Tòku su.

KinonikonSòma Christù metalàvete,
pighìs athanàtu ghèfsasthe.
(3 volte). Alliluia (3 volte).

Dopo “Soson o Theos ……..”

Christòs anèsti... (1 volta)

Invece di: Dhi efchòn … si dice: “Christòs anèsti”…


Fine
Gloria a Dio

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