sabato 14 febbraio 2009

16 febbraio 2009 - Presentazione al tempio di Nostro Signore Gesù Cristo


Festa secondo il Calendario Giuliano

Antifone della festa:
1) Lett.: Effonde il mio cuore una soave parola,
canto i miei versi a te.
Coro: Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2) Lett.: Cingiti la tua spada al fianco, o Fortissimo,
del tuo splendore e della tua maestà.
Coro: O Figlio di Dio, che sei stato portato tra le braccia del giusto Simeone,
salva noi che a te cantiamo. Alliluia
3) Lett.: Ascolta, o figlia, guarda e china il tuo orecchio,
e dimentica la casa di tuo padre.
Coro: (Chere, kecharitomeni …..)
Gioisci, piena di grazia, Madre di Dio e Vergine,
poiché da te spuntò il sole di giustizia.
Cristo Dio nostro, illuminante coloro che giacevano nelle tenebre.
Rallegrati anche tu, giusto Vegliardo,
che hai ricevuto tra le braccia il Redentore
delle anime nostre, che ci dona anche la resurreszione.

Entrata (Isodhikon):
Il Signore ha resa nota la sua salvezza
Al cospetto di tutte le genti.
O Figlio di Dio, che sei stato portato tra le braccia del giusto Simeone,
salva noi che a te cantiamo. Alliluia



Tropari (della festa)
Gioisci, piena di grazia, Madre di Dio e Vergine,
poiché da te spuntò il sole di giustizia.
Cristo Dio nostro, illuminante coloro che giacevano nelle tenebre.
Rallegrati anche tu, giusto Vegliardo,
che hai ricevuto tra le braccia il Redentore
delle anime nostre, che ci dona anche la resurreszione.

Tu che hai santificato con la tua nascita
il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva
le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato
anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo
e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.

Apostolo (Ebrei 7,7-17)
Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.
Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare. È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.
Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchìsedek.


Vangelo (Luca 2,22-40)
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele;lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servovada in pace secondo la tua parola;perché i miei occhi han visto la tua salvezza,preparata da te davanti a tutti i popoli,luce per illuminare le gentie gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

Megalinarion
Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani,
proteggi, difendi, custodisci coloro che sperano in te.
Nella legge, ombra e lettera, noi credenti abbiamo visto la figura:
ogni primogenito maschio sarà consacrato a Dio; perciò noi
magnifichiamo il Verbo primogenito, il Figlio del Padre eterno,
divenuto primogenito della Madre ignara di nozze.

Kinonikon
Prenderò il caluice della salvezza
E invocherò il nome del Signore.
Alliluia




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