domenica 8 settembre 2013

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   Ma'lula: un'altra radice cristiana in pericolo 
 
 
I rapporti delle ultime ore dalla Siria parlano della caduta della cittadina di Ma'lula in mano alle forze ribelli. Perché questa cittadina di poche migliaia di abitanti nelle montagne a nord-ovest di Damasco è importante in questi giorni di conflitto, e perché è importante per tutti noi? Vediamo alcune ragioni:
1) Ma'lula è un centro di forte presenza cristiana, con ben due monasteri, uno greco-cattolico melchita (dedicato ai santi Sergio e Bacco) e uno ortodosso antiocheno (dedicato a santa Tecla), oltre alle rovine di numerosi monasteri, chiese e santuari.
   
i monasteri di san Sergio e di santa Tecla
2) Ma'lula è uno dei tre villaggi dove si parla ancora l'aramaico occidentale, che se non è precisamente lo stesso dialetto che parlava Gesù, è comunque nel mondo la lingua più vicina alle parole del Salvatore.
3) Ma'lula è un esempio di convivenza millenaria tra cristiani e musulmani. Un fatto interessante: a causa delle radici aramaiche della zona, gli stessi musulmani non sono arabizzati, e si considerano etnicamente siriaci.
4) In una delle prese di posizione più forti contro gli attacchi terroristici, Aleksandr Lukashevich, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha richiesto venerdì 6 settembre che si faccia ogni sforzo possibile per prevenire la violenza contro gli abitanti di Ma'lula e la distruzione dei suoi luoghi santi cristiani. Notiamo una sua espressione: "Особую ответственность за это несут те силы в регионе и за его пределами, которые вольно или невольно поощряют террористов" ("Una particolare responsabilità per questa [minaccia] ricade sulle forze, sia nella regione che al di fuori dei suoi confini, che, consapevolmente o inconsapevolmente, incoraggiano i terroristi"). Chi siano le "forze al di fuori dei confini" non è specificato, ma crediamo che non occorra molto per indovinarlo.
I resoconti della "liberazione" di Ma'lula ripetono gli schemi già visti a Homs, Aleppo e altri luoghi abitati da cristiani: assalti a case cristiane ed esecuzione di almeno tre civili, una chiesa bruciata e un'altra saccheggiata, diversi abitanti cristani minacciati di decapitazione se non si convertono all'islam, fuga di molti dei residenti... Sono racconti ancora parziali e di seconda mano, ma ripetono modelli già noti. C'è solo da sperare che queste notizie portino a un risveglio delle coscienze, e a fare tutto il possibile (come richiedono la Russia e la più elementare dignità umana), perché queste atrocità siano fermate.

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