domenica 21 luglio 2013

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CARTA DI CREDITO E 666
 
Dopo la tempesta diabolica,
verrà l’illuminazione Divina.
 
 
del monaco aghiorita Paissios
 
Il Marchio
Il Marchio


     Dietro lo spirito di libertà del mondo contemporaneo e la mancanza di rispetto nei confronti della Chiesa e dei suoi rappresentanti, perfino quelli più puri e disinteressati, si nasconde una forma di schiavitù e di anarchia profonde, provocate dall’aperto rifiuto dello Spirito Santo; l’alienazione che ne deriva sta guidando il mondo verso un disastroso naufragio materiale e spirituale.
     Il sistema di controllo informatico, che si vorrebbe perfetto e garantito, attraverso l’uso delle carte elettroniche, nasconde la costruzione di un invisibile regime mondiale di sottomissione e controllo delle coscienze: “Inoltre (l’anticristo) obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei (Apocalisse 13,1648).
     Sant’ Andrea di Cesarea scrive: E’ stato lo Spirito Santo stesso a non permettere che quel nome di perdizione venisse scritto nel Sacro Libro della Vita.
     La codificazione e la schedatura magnetica degli individui sembra realizzare bene lo scopo dell’anticristo, come viene precisato in un versetto del Vangelo di Marco: ingannare, se possibile, anche gli eletti (Mc. 13,22).
     Che cosa si può pensare quando vediamo che questo stesso marchio magnetico è stato applicato a tutti i paesi della Comunità Europea? La carta d’identità elettronica, da poco entrata in funzione, non è che un passo intermedio, un segno dei tempi. Uno dei rimproveri che Cristo mosse ai suoi contemporanei, ma ancor più all’umanità in genere: Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi (Ml 16,3).
     I passi successivi non sono difficili da immaginare. Una volta tutti in possesso della nostra “sicura” carta d’identità elettronica, cioè, una volta schedati magneticamente tutti quanti, si scoprirà che non è poi così sicura, perché qualcuno è stato derubato della sua carta e quindi attraverso il furto dell’identità elettronica, il ladro ha potuto accedere al conto bancario e svuotarlo… Un’altra mirabile innovazione tecnologica dell’ingegno umano fornirà la salvezza da questa paura: questo nuovo e definitivo sistema perfetto verrà realizzato mediante l’inserimento di un codice a barre magnetico nel nostro stesso corpo, sulla mano o nell’iride o sulla fronte, invisibile all’occhio umano, ma riconoscibile e decifrabile alle stesse ormai familiari apparecchiature che oggi verificano i prezzi alle casse dei negozi o dei supermercati. Non è fantascienza, questo marchio magnetico viene già sperimentato e utilizzato su “cavie umane” volontarie.
     Molte guide spirituali non si accorgeranno di questo pericolo o lo sottovaluteranno. Si dirà che non è una cosa grave, che non è in conflitto con la fede, che l’essenziale è aver fede in Dio, l’importante è l’interiore, non l’esteriore….
     Ma in questo genere di cose non funziona così. L’apostolo Pietro, rinnegando pubblicamente tre volte di conoscere Cristo, sicuramente non intendeva rinnegarlo nel suo cuore; ciononostante “uscì fuori e pianse amaramente”. Non sono mancati in questi due millenni casi simili cristiani che si adeguavano alle pressioni della società, della politica, della cultura, degli eretici, dell’islam, del papato, ritenendo che potevano custodire la loro fede semplicemente nascondendola nel segreto del cuore. All’epoca delle grandi persecuzioni romane i sapienti dell’epoca, i filosofi “gnostici” cercavano di convincere martiri a evitare il martirio con questo genere di compromesso. A che sarebbe giovato essere così fondamentalisti e intolleranti? Con un po’ di “ecumenismo” avrebbero avuto salva la vita e avrebbero potuto continuare a credere ciò che volevano. San Basilio Magno riporta l’esempio del martire Gordio: Molti tentavano di convincere il martire a rinnegare la sua fede solo con la bocca, custodendola nell’anima, perché Dio, dicevano loro, non guarda alle parole della bocca, ma all’intenzione dell’uomo. Ma il martire Gordio non cedette e rispose: Come potrà, la lingua che Cristo ha creato, parlare contro il Creatore? Non lasciatevi ingannare, Dio non accetta di essere offeso, perche ognuno sarà giudicato di quello che farà uscire dalla sua bocca; con le tue parole ti esalterai e con le tue parole ti condannerai.
     Ai tempi dell’imperatore Decio venne emanato un editto che noi oggi definiremmo ecumenista: ai cristiani veniva imposta una semplice formalità, rendere omaggio alle altre religioni; dopo aria breve cerimonia alla presenza di un sacerdote pagano, veniva emesso un certificato che li liberava da ogni altro obbligo nei confronti dello stato e permetteva loro di continuare a esser cristiani senza subire il martirio. Molti cristiani facoltosi corrompevano le autorità pagane per ottenere il libello senza aver eseguito alcuna cerimonia. In qualsiasi caso il risultato era lo stesso: l’apostasia, cioè: la perdita dell’anima.
     A proposito di apostasia, l’imperatore Giuliano l’Apostata, che gli studiosi contemporanei apprezzano molto, un anno volle beffarsi dei cristiani in questo modo: al termine della prima  settimana di quaresima fece consacrare con riti pagani ogni cibo e alimento che sarebbe poi stato venduto nei mercati. L’allora Arcivescovo di Costantinopoli Eudossio fece uno strano Sogno: il santo martire Teodoro, svelandogli la trappola, gli suggerì di radunare i credenti in Cristo per nutrirli con il grano bollito, l’unico alimento che non era stato asperso con il sangue delle vittime sacrificali pagane. In questo modo non venne trasgredito nemmeno inavvertitamente il canone apostolico più antico: Si riunirono gli apostoli e i presbiteri e stabilirono di astenersi delle sozzure degli idoli, dall’impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue (Atti 15, 6-28).
     Qualcuno cercherà di escogitare geniali compromessi: disegneranno sulla carta d’identità elettronica una gran bella croce, oppure lasceranno che venga loro impresso sulla fronte il codice magnetico e crederanno di poterlo comunque neutralizzare spiritualmente sovrapponendovi un tatuaggio religioso, magari una croce. Non servirà a nulla dal momento che la croce santifica solo ciò che è stabilito che debba venir santificato. Per esempio l’acqua: quando viene benedetta con la croce diviene acqua Santa, ma la croce non può santificare qualsiasi liquido; l’urina rimane urina, non riceve nessuna santificazione.
     Avremo in noi la forza della Santa Croce solo quando ci sazieremo con il Santo Spirito  del Battesimo, mediante il quale rinunciamo a satana e veniamo divinizzati. Che Cristo ci  illumini. Amin.
        
     Con tanto  
dolore e amore in Cristo  
il monaco Paìssios aghiorita

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