sabato 3 luglio 2010

VI Domenica dopo Pentecoste. Riflessione di P. Seraphim

VI Domenica dopo Pentecoste, tono 5°.

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amìn.

All’indomani della fine della II guerra mondiale la città di Bologna era prostrata fra le macerie, come molte altre città italiane, la guerra aveva fermato addirittura la discesa della Madonna di San Luca. La discesa ci fu subito dopo la liberazione fra il tripudio e la commozione dei fedeli. Vi devo confessare che ho visto molte foto dell’evento e anche dei filmati e ogni volta mi commuovo nel vedere la folla davanti alla miracolosa icona, c’erano madri che pregavano per i figli morti in guerra, uomini che pregavano per dare un avvenire di pace ai loro figli, malati e feriti che imploravano la guarigione…quelle scene più di ogni altro ci parlano della Fede delle persone semplici. Il brano odierno del Vangelo mi ha sempre fatto venire in mente un paragone fra la Palestina di 2000 anni fa e Bologna nel dopoguerra, cambia il contesto storico, cambia l’ambientazione, ma la Fede dei semplici è sempre la stessa, quella Fede che dà un senso alle nostre vite, che ci permette di sopportare numerose fatiche, che ci dona una speranza che non tramonta. Cosa sarebbe il mondo senza questa Fede? Essa è tacciata spesso di ignoranza: “Credono così perché non conoscono, perché non sono istruiti….” Quante volte me lo sono sentito dire da numerosi “sapienti” e quante volte ho visto quegli stessi “sapienti” ricredersi e ritornare a Dio dopo una malattia, un lutto…Fratelli e sorelle la Fede delle persone semplici non è un’illusione ma una risposta profonda all’inquietudine che attanaglia l’animo umano. Cerchiamo questa fede con tutto noi stessi, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente per sentirci dire da Cristo: “Ti sono rimessi i tuoi peccati, alzati e cammina.”

Buona Domenica a tutti.

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