sabato 12 giugno 2010

III Domenica dopo Pentecoste - Riflessione di Padre Seraphim

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amìn.

Dopo Pentecoste la Chiesa ci pone davanti ad un nuovo inizio, cominciamo a leggere il Vangelo secondo Matteo. Credo che se tutte le Bibbie del mondo fossero distrutte e si salvassero solo i capitoli 5, 6 e 7 di Matteo questo basterebbe per farci ricostruire tutto il resto.
Questi capitoli sono durissimi, spesso li rileggo e mi sento veramente inadeguato, veramente poco cristiano, non so se questo capita anche a voi. Eppure qui è spiegato tutto il cristianesimo:
le beatitudini al capitolo 5 che ci fanno capire subito che Dio non ragiona come il mondo ma in modo opposto.
Avete inteso che fu detto....ma io vi dico: la predicazione di Cristo non abolisce la legge antica ma le dà compimento, pieno compimento della legge è l'Amore.
L'elemosina, la preghiera e il digiuno fatti nel segreto dove solo Dio vede.
La più grande e bella preghiera: il Padre nostro, poter chiamare Dio nostro Padre!
Nel passo odierno Cristo ci insegna a mettere Dio al primo posto e tutto il resto in funzione sua.
Vorrei dirvi tanti pensieri che nascono nella mia anima leggendo questi passi, ma ogni mia parola mi risulta inadeguata, incompleta. Quello che posso dirvi è di leggere spesso questi capitoli di San Matteo perché essi sono il metro della nostra vita cristiana.

Buona Domenica a tutti.

p. Seraphim

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