sabato 5 giugno 2010

Domenica 6 giugno 2010 seconda dopo Pentecoste Riflessione del Padre Giovanni Festa

La seconda domenica dopo Pentecoste come parrocchia –sin dalla nostra iniziale esistenza- celebriamo la memoria apostolica dei santi italici ed italo greci e da alcuni anni la paraclisis immediatamente successiva alla Divina Liturgia è impreziosita dalla venerazione di sante reliquie di santi italici ed italogreci che il Signore Dio tre volte santo ha donato nella sua infinita misericordia alla nostra congregazione e davanti alle sante reliquie di Marcello papa di Roma Antica e martire, di Martino papa di Roma Antica e Martire e di Casto di Ascoli Piceno confessore della fede dell’Una ed Indivisa noi chiameremo uno per uno i nomi dei santi italici ed italo greci che il sinassario della nostra Chiesa presenta e li chiameremo proprio ricordando la forza spirituale di un’antica preghiera per la guarigione di tutti noi ammalati nel corpo e nel cuore che la Santa Tradizione assegna a Santa Marina La Siciliana ..”Ecco Signore è giunta l’ora che tu schieri contro l’avversario tutte le tue forze”
Questa convocazione che un popolo di uomini e donne ,forti nella fede ma consapevoli della loro frattura e della loro gragilità osa proporre è certamente dentro il Vangelo stesso di Domenica

“Seguitemi vi farò pescatori di uomini” ….La sequela ..il mettere il mio piede proprio sopra l’orma che il calzare del Maestro ha lasciato sulle strade polveroso e fangose di ogni Samaria, di ogni Giudea ,di ogni Palestina e di ogni caotico agglomerato umano plurale e pluralistico(direi tardo moderno. .il tardo moderno di ogni generazione)che è la galilea della genti.. dei gentili…. di noi gentili …
..pescare gli uomini……lasciare le reti….lasciata la barca…lasciato il padre….
No non c’è mediazione alcuna… non c’è possibilità alcuna di negoziazione…di concordanze…di suvvia facciamo un trattato…o ancora peggio…aspetta prima prendiamoci un caffè… La radicalità e l’inquietudine ..Qui non funziona per nulla madama l’ermeneutica …che è tanto brava ma proprio tanta a imprigionare sempre …. Direi a castrare il Vangelo…a renderlo gradevole ed accettabile al consesso del mondo e del mondano..Ed invero ed invece no…Il Vangelo del Signore…il Signore stesso..la sua Santa Chiesa ..noi tutti non possiamo essere gradevoli ed accettabili al consesso del mondo e del mondano ..Se noi chiesa diventiamo gradevoli ed accettabili.. se ciascuno di noi nella sua stessa esistenza diventa gradevole ed accettabile ..ecco abbiamo di nuovo crocifisso il Signore e stavolta resi scaltriti dalla prima volta eviteremo senza dubbio la sorpresa della Resurrezione ..E non c’è modo migliore …modo forse più sicuro…(nei fratelli Karamazov il grande Dostoevskij ,nostro padre nella fede e Padre della Chiesa qui ed ora, nell’episodio del grande inquisitore ne ha tessuto disegno terribile) per evitare che risorga di quello di essere meglio di dirsi suoi discepoli per vivere però un cristianesimo della mediazione, dell’accordo, dell’et…et…dovunque e comunque e di trattato in trattato …di mediazione in mediazione ovviamente prima o dopo8 più prima che dopo) faremo pure un accordo con il diavolo…un sano accordo bipartisan.. teologicamente avanzato democratico e progressista ….di sana divisione del territorio, degli ambiti e delle competenze…
E’ sempre lì la trappola…la trappola del transfert…c’è sempre perfino un modo fariseo ed ipocrita di essere pubblicano.. Mia nonna nella sua sana perfidia cristiana e cristica lo diceva sempre…”stai attento a quelli e a quelel che si battono il petto…cercheranno sempre di farti del male lungo la vita”(“stai attientu a chirri ca’ si battunu u piettu ‘n chiesa…a fini ti vonnu futtiri…)
Il Vangelo di questa domenica e i santi tutti di Italia e di Magna Grecia con disarmante semplicità ci indicano l’unico modello di Chiesa possibile ( e possibile da sempre ..e non solo oggi…Non dimenticheremo e non dimentichiamo mai che anche dopo la fine delle persecuzioni e dele catacombe ..anche dopo la legittimità dell’editto di Costantino …anche dopo la tragedia(si per me resta una tragedia) dell’inversione teodosiana(con il cristianesimo ahinoitutti religione di stato ..ecco perché Ipazia resta sempre nel mio cuore e con lei Diotima di Mantinea) nella Chiesa –ovviamente in modo diverso dai martiri ma sempre lungo l’ascesi e il martirio- uomini e donne dissero no e lo dissero fortemente alla mediazione al concordato ed ecco il monachesimo ed ecco ancora una volta l’intus monachus di tutti noi
Se c’è la sequela ..c’è il dr di no ..”predicando il vangelo del regno “
Certamente il Vangelo della misericordia ma anche della giustizia…in un’alchimia antinomica di peso e contrappeso che a nessuno è lecito rompere o mutare
“guarendo ogni malattia ed ogni infermità”.. il popolo degli ammalati è il popolo dlela Chiesa…noi popolo della e nella Chiesa.. ma anche qui- proprio davanti ai Santi nostri intercessori- attenzione ed ancora attenzione ..malattie vere ..serie…profonde…ontiche.. strutturali.. Ecco perché spesso io non sopporto me stesso..perché spesso so che sono sul border line del compromesso..della negoziazione e mento a me stesso chiamandola evangelica e dicendola cristiana.

Nessun commento: