mercoledì 18 marzo 2009

Dal blog: Parliamo di ortodossia (sito in francese)

Il patriarca di Mosca chiede di sostenere i Serbi del Kosovo.

In occasione del quinto anniversario dei tragici avvenimenti nel Kosovo e Metochie, il patriarca Kyrill di Mosca e di tutta la Russia ha indirizzato un messaggio a Lluis Maria de Puig, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consilio d’Europa, ed a Koichiro Matsuura, direttore generale dell’UNESCO. Nel marzo del 2004, gli attentati contro i Serbi da parte dei nazionalisti albanesi avevano costretto migliaia di persone all’esilio, privato della vita numerosi altri e causata la distruzione di un grande numero i monasteri e chiese di questa storica regione della Serbia.
“Degli atti barbarici sono stati eseguiti nel centro dell’Europa contemporanea. Le piaghe ancora oggi non sono guarite, scrive il patriarca Kyrill. I Serbi a tutt’oggi non hanno la possibilità di ritornare sulle loro terre e nelle loro abitazioni. I monumenti architettonici religiosi di un grande valore sono ogni giorno in distruzione, di cui alcuni fanno parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO”.
Il primate della Chiesa ortodossa russa deplora nella sua lettera il fatto che “le istituzioni internazionali si sono trovati nella incapacità di proteggere questo patrimonio, fare il necessario per restaurare i santuari distrutti e permettere alle famiglie serbe di recuperare le loro case. La proclamazione unilaterale dell’indipendenza della regione del Kosovo non ha migliorato la situazione, ma al contrario ha messo fine ai processi positivi”.
Il patriarca Kyrill teme che la situazione del Kosovo non da luogo “a dei dubbi circa l’efficacia degli organismi internazionali nella difesa delle minoranze etniche e del loro patrimonio”.
“La Chiesa ortodossa russa crede che l’indirizzo preso dall’amministrazione del Kosovo e Metochie e la posizione passiva delle forze internazionali conducono in fin dei conti alla scomparsa della popolazione ortodossa in questa regione.” Il patriarca chiede nel suo messaggio al presidente dell’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa a “sostenere le sfortunate vittime e fare tutto il necessario per ristabilire la giustizia e rendere il mal tolto alla popolazione della regione del Kosovo”.
Nella sua lettera al direttore generale dell’UNESCO, il patriarca esprime la riconoscenza della Chiesa ortodossa per gli sforzi di questa organizzazione nel restauro dei monasteri e delle chiese ortodosse nel Kosovo.


Tradotto dal francese d a P. Giovanni

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